Una utopica, personale riforma costituzionale, di Giancarlo Maresca

In questo momento storico, dove mi pare che le Istituzioni faticano a trovare un dialogo con i cittadini, mi sembra urgente che si formino dei comitati cittadini, d’emergenza. I comitati cittadini poi dovranno diventare col tempo definitivi. Questi comitati cittadini dovrebbero eleggere almeno un rappresentante di ogni singola professione. I comitati cittadini, formati da gente che vive nella vita reale, dovrebbero eleggere quindi delle persone che dovranno formare la camera dei cittadini in parlamento. La maggiore rappresentanza dovrebbe spettare a quelle professioni, a quelle classi sociali meno abbienti, ma in ogni caso non devono mancare le professioni di più alta estrazione sociale come la classe medica, gli avvocati, gli insegnanti, etc.
I comitati cittadini in questa prima fase devono eleggere i loro rappresentanti, (sulla scorta del terzo stato).
Infatti io immagino, in questa fase storica, il delinearsi di una bicamerale nazionale, simile a quella che istituì D’Alema con Berlusconi. Deve essere istituita una bicamerale dove però non siano coinvolti solo i deputati e i senatori della repubblica ma anche i rappresentanti dei cittadini, il terzo stato. In questo modo avremmo la prima tricamerale della storia della repubblica italiana.
Il terzo stato, primo nucleo di quella che sarà la camera dei cittadini definitiva, al termine dei lavori della tricamerale, dovrà portare all’accorpamento, in un’unica camera, della camera dei deputati e dei senatori. Quest’ultima camera accorpata sarà chiamata la camera degli onorevoli.
La camera dei cittadini e i loro esponenti dovranno essere dei veri guardiani della politica e dovranno collaborare con i comitati cittadini che diventeranno definitivi. Quest’ultimi saranno sempre riuniti per dare una restituzione pratica alla camera dei cittadini.
I comitati cittadini riuniti in seduta permanente, che riguardano le professioni meno fortunate ma anche le professioni più fortunate, dovranno eleggere e garantire che i loro eletti, la camera dei cittadini, vigilino sulla camera degli onorevoli.
Ogni legge nazionale che sarà proposta dalla camera degli onorevoli, dovrà essere vagliata e poi approvata dalla camera dei cittadini. In questo modo si passerà veramente alla terza repubblica.
Non escludo, infatti, che si possa passare ad una repubblica di tipo presidenziale, ma almeno i cittadini più indigenti, le classi sociali meno rappresentate avranno una camera dei cittadini propria, a cui spetterà sempre l’ultima parola per approvare una legge in via definitiva.

Questo tipo di riforma deve essere pianificata da una tricamerale nazionale, che investa anche i cittadini, secondo quanto ho spiegato prima.
I deputati e i senatori saranno accorpati in un unica camera, avremo quindi una camera simile a quella dei lord, la camera dei cittadini farà le veci della camera dei comuni.
La camera dei senatori e dei deputati diventa un unica camera degli onorevoli. Naturalmente questa dovrà essere in costante contatto con le giunte regionali, in modo da realizzare una sorta di federalismo nazionale.
Una nuova riforma costituzionale come ho proposto permetterebbe di riavvicinare i cittadini alla politica.
Vorrei che nascessero dei movimenti d’opinione dal basso, dalle singole realtà comunali, che abbiano presa diretta sul territorio sui problemi reali. Inoltre vorrei che i comitati cittadini eleggessero dei rappresentanti per contrattare con gli onorevoli per la nuova riforma costituzionale, in questa nuova tricamerale. Insieme dovranno creare un primo nucleo di riforma costituzionale come la camera dei lords e dei comuni.
In questo modo verrebbero depotenziati i populismi e i sovranisti perché l’interesse del cittadino e del popolo non sarebbe più ad appannaggio delle singole forze sovraniste. I comitati cittadini, la camera dei cittadini devono racchiudere tutte le idee politiche, nessuno escluso.
Gli onorevoli rimangono in carica per più tempo, più di quanto non lo siano ora e sarebbero eletti dalle regioni. I cittadini eletti in parlamento, come camera dei cittadini, si potrebbe rinnovare ogni due anni in modo da garantire una maggiore democrazia diretta, i tempi brevi del rinnovo di questa camera devono essere garantiti.
Visto che si tratta di fare una riforma di tipo presidenziale, si può pensare ad un premier alla francese che sia anche presidente della Repubblica. Deve essere nominato dalla camera dei cittadini e dalla camera degli onorevoli insieme riuniti.
Il premier, come capo della Repubblica, rimane in carica quattro anni , quindi la sua carica può essere eventualmente rinnovata per altri quattro anni, come succede negli Stati Uniti. Dopodiché non può più essere rieletto. Ma questo nuovo Presidente della Repubblica deve sempre rispondere del suo operato ai cittadini.
Il cittadino comune che desidera diventare onorevole deve essere eletto prima eletto come “cittadino della camera” del parlamento, e per essere candidato deve essere prima scelto dai comitati cittadini. Una volta che il cittadino del parlamento ha fatto diverse legislature nella camera dei cittadini, poi acquisisce un “un diritto” che gli consente di poter essere eletto nei comitati regionali. Dai comitati regionali nascono gli eletti che andranno a comporre le giunte regionali, i consigli regionali. Si attuerà un vero federalismo nazionale, in quanto gli eletti nei consigli regionali potranno avere la facoltà di essere scelti e successivamente eletti come onorevoli della camera nazionale, onorevoli che saranno eletti dai comitati regionali e dai consigli regionali riuniti insieme.
Anche in questo caso i comitati regionali sono quegli organi che comunicano direttamente con le amministrazioni regionali. I comitati regionali comunicano con i cittadini eletti in parlamento, i cittadini eletti nel parlamento invece con i comitati cittadini.
Le amministrazioni regionali controllano l’operato degli onorevoli eletti in parlamento. Questi ultimi fanno sempre nuove proposte a livello nazionale, in termini di legge, che però devono essere approvate dalla camera dei cittadini. Il premier si comporta come il presidente della Repubblica.
Il cittadino che ha fatto diverse legislature nella camera dei cittadini può essere eletto nei comitati regionali, poi successivamente nelle amministrazioni regionali e infine può essere votato come onorevole della Repubblica, che diventa una carica veramente onorifica, un titolo simile a quello del sir, come avviene nella camera dei lords
I comitati regionali sono organi di riunione permanente più a stretto contatto con i cittadini, con i comitati cittadini e con le amministrazioni comunali. I comitati regionali servono a garantire l’esperienza e un aiuto per l’amministrazione diretta e locale dei comuni. In ogni caso, i comitati regionali si devono porre con i comitati cittadini nel ruolo di consigliere, come fautori di proposte. Ai comitati cittadini , di supporto alle amministrazioni comunali, spetta sempre l’ultima parola.
Vale in questo caso il principio dell’equilibrio, che gli organi costituzionali si devono controllare a vicenda.
La camera dei cittadini controlla la camera degli onorevoli. I comitati cittadini controllano i cittadini eletti. I comitati regionali controllano le amministrazioni comunali e i comitati cittadini. Le amministrazioni regionali controllano gli onorevoli in parlamento.
Gli onorevoli in parlamento hanno il potere di legiferare, prendere decisioni a livello nazionale, anche se devono essere approvate dalla camera dei cittadini. Ma una legge modificata e controllata deve essere firmata e verificata dal presidente della Repubblica.
Il presidente della Repubblica che diventa come quello americano, può avvalersi del consiglio dei ministri. Questi sono sempre eletti dalla camera dei cittadini e degli onorevoli riuniti insieme. Alcuni sono eletti per un incarico a scadenza,la maggior parte di essi. Alcuni, pochi, per anzianità e per merito mantengono l’incarico nel tempo, a vita, come gli attuali senatori a vita, con la differenza che questi avrebbero un peso politico maggiore.

Scritto da Giancarlo Maresca

Una utopica, personale riforma costituzionale, di Giancarlo Marescaultima modifica: 2019-11-21T09:33:50+01:00da giamesca22981
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